L'ultimo Petalo di Speranza

by Laura

Capitolo 4

Due giorni passarono dalla festa tenutasi a casa della famiglia Brief, e tutto tornò alla normalità. Anzi, si ebbero anche delle novità. Tenshinhan e Lunch si sarebbero presto sposati e aspettavano una bambina, Almuerzo. Yamcha venne mollato ancora una volta, dopo solo un giorno (ß record mondiale), ma per Kuririn non ci furono troppe novità, a parte il fatto che fu "costretto" a convivere con la donna più bella dell'universo e il ragazzo più rompiscatole del mondo.

Ma per capire come realmente stavano le cose bisogna partire a spiegarle fin dal primo momento: Ritorno a casa: Juuhachi si stava facendo la doccia, Juunana dormiva, Ooloong e Tartaruga guardavano la TV (un bel programmino porno). Appena arrivato, Muten, senza nemmeno spiegare a Kuririn come le cose erano state organizzate, si precipitò davanti al televisore. Allora Kuririn salì di sopra e si sdraiò sul letto, su quel che doveva essere il suo letto, visto che era sommerso di riviste di moda, trucchi e vestiti. 'caspita, non avrei mai potuto immaginare che a Juu-chan potessero piacere certe cose' pensò il monaco 'Juu-chan? Suona davvero bene, ma chissà se mi sentisse……' dopo di questo, Kuririn fece spazio nella sua mente 'Già, chissà se mi sentisse. Non ci ho riflettuto molto, ma non mi sembra di preoccuparmene abbastanza. Anche se mi picchiasse, in fondo, sarebbe Lei, Juuhachi-gou. Mi sembra quasi di capirla, la vita per lei non dev'essere stata facile, trasformata in cyborg alla giovane età di diciotto anni.Io non sono un cyborg, ma anche per me la vita non è stata delle più semplici.

Mio padre ha spesso cercato di picch….. al diavolo Kuririn! C'è gente che ha sofferto molto di più! Sono stato fortunato, avrebbe potuto anche uccidermi, ma non l'ha fatto, si è limitato a picchiarmi con il ferro da stiro! Lei è stata tramortita per essere trasformata in androide! SBAM! La porta del bagno della stanza di Kuririn si aprì. "Ju-ju-juuhachi-gou………" balbettò il ragazzo, che ormai sentiva le sue guance diventare sempre più calde. E li stava lei, con solo un asciugamano addosso. "Hai rovinato i miei vestiti, bastardo!" ringhiò Non fece in tempo a finire la frase che Kuririn si era già precipitato fuori dalla finestra. Silenzio. Finalmente tempo per riflettere. Juuhachi-gou si mise a piangere, per la prima volta in anni lacrime scesero dal suo viso, arrossandole gli occhi. "Non ho chiesto io di vivere qui!" disse sedendosi sul letto "Perché mi mettete a così dura prova? Non posso vivere con Lui!" Juuhachi non riusciva nemmeno a parlare, lacrime le scendevano incessantemente dagli occhi 'Perché devo essere così cattiva nei suoi confronti, è l'uomo a cui devo la vita, in fondo' pensò avvilita. 'Ma non posso farci niente' aggiunse, rassegnata.

In ogni caso, per parecchi giorni non una parola venne spiccicata ne da Kuririn, ne da Juuhachi-gou. Sembrava, invece, che Muten Roshi e Juunana-gou andassero d'accordo. Tutto era più o meno magnifico, anche il tempo, sole, sole per due settimane. Allo scadere di queste due settimane, però, infuriò la tempesta. Kuririn stava ancora dormendo quando l'uragano cominciò. 'Strano' pensò, sedendosi sul letto 'fino a ieri splendeva il sole' e si alzò, si vestì e scese a fare colazione. 'Che strano, è tutto troppo normale. Cosa c'è che non va?' proprio in quel momento Juunana uscì dalla cucina con una tazza di caffè fumante. "Hey nanerottolo, ne vuoi?" chiese arcigno "No grazie Juu-kun" rispose il monaco entrando, a testa bassa cercando di controllare la propria forza, in cucina. "JUU-KUN????????" Finito di preparare il caffè, Kuririn si sedette su una sedia del tavolo in cucina, guardando la tempesta fuori. 'Piccolo una volta mi disse che l'allenamento durante queste giornate è due volte più produttivo….. aspetta un attimo! Chi è quella ragazza…… Juuhachi-gou! Ecco cosa mi sfuggiva prima! Dove starà mai andando?

Vabbè, lasciamo perdere, non credo che le interessi che io sappia' Kuririn uscì fuori per allenarsi, tenendo a mente gli insegnamenti di Piccolo. Mentre si allenava, sotto l'incessante pioggia, in viso di diciotto lo tormentava. "Vattene!" strillò combattendo contro un nemico immaginario "Sono stufo di soffrire per qualcosa che non avrò mai!" A causa della pioggia nessuno avrebbe mai potuto dire che l'acqua sulle guance del ragazzo fossero lacrime "Come ho potuto anche solo illudermi di poterle parlare! E' risaputo che sono una merda con le ragazze!" Kuririn continuava ad aumentare la sua potenza, alimentata dalla rabbia che provava. Si allenò per una, due ore, cinque, sette. Erano le tre del pomeriggio, e la pioggia non accennava a smettere. Kuririn continuava ad allenarsi attorno alla Kame House, dando sfogo all'ira contro se stesso che aveva in corpo. "Hey, Kuririn" Una voce familiare lo attirò "Devi dirmi una cosa" Kuririn si fermò "Dov'è finito Juuroku-gou?" Juuhachi era seduta sul tetto dell'abitazione 'da quanto tempo è che mi guarda?' si chiese il ragazzo "Allora? Mi vuoi rispondere? O ti devo minacciare?"

Juuhachi cominciava a spazientirsi, e molto visibilmente, anche. "Juu-juuroku? Ma come, non lo sapevi?" "Sapere cosa?" "beh" Kuririn girò la testa verso il basso, non sapeva come dare la notizia alla ragazza "Juuroku si è sacrificato per sconfiggere Cell" "COSA????????" La ragazza dai capelli d'oro scattò in piedi "E tu lo hai lasciato morire??? Come avete potuto?? Juuhachi tratteneva a fatica le lacrime. Juuroku-gou era l'unica persona che realmente l'avesse mai capita. All'improvviso cominciò a strillare di rabbia, strilli coperti solo dal rumore del temporale. "La pagherai, tu per tutti i tuoi amici!" Tutto ciò che Kuririn si ricordava al suo risveglio fu un grande colpo e tutto divenne nero.

>> Capitolo 5

 

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