L'ultimo Petalo di Speranza

by Laura

Capitolo 6

La mattina seguente…… "Juuhachi-gou, tu sei contenta che Juuroku venga riattivato?" Il diciottesimo androide aveva sentito questa domanda da parte di Kuririn due ore prima, e ancora non ne trovava la vera risposta. 'Se Juu-kun verrà riattivato io dovrò lasciare questo posto. Anche Juunana verrà, e io non posso non andare con loro, siamo fratelli, della stessa razza. Ma…… dovrei lasciare Kuririn al suo destino ' Juuhachi cercava di convincersi sempre più che se avesse lasciato solo Kuririn non avrebbe più potuto ristabilirsi correttamente, purtroppo la ragione era un'altra 'E a Juunana-gou piace giocare, a lui piacciono le macchine, i walkman, è un ragazzino in queste cose.

Come posso pretendere che capisca che io devo rimanere?' Juuhachi si sedette sul suo letto e si mise a sfogliare una rivista, per mandar via l'amarezza. 'oh, un rimedio contro il raffreddore, i nuovi modelli di Prada… ma chi se ne importa!' "Juu-chan! Vieni! È pronto il pranzo! Sbrigati o si fredda!" Ma chi poteva mai essere? Juuhachi-gou scese le scale molto velocemente, forse quello era l'ultimo pranzo alla Kame House. Muten Roshi non era a casa, e per fortuna! Lui aveva preferito andare alla Capsule Corporation per vedere meglio Buruma… almeno lei non era violenta come Juuhachi-gou, anche se in bellezza non c'era paragone. I due parlarono di tutto, dalla trasformazione di lei in cyborg al perché lui fosse così basso, problemi d'alcol del padre, stando a quanto dicono i medici. "Arrossisci sempre quando si parla di te e della tua vita" disse dolcemente Juuhachi portando le mani sotto il mento e i gomiti sulla tavola. Quel sorriso era davvero fantastico. Ecco, Kuririn arrossì di nuovo "Beh.." disse nervosamente "Il fatto è che non mi piace parlare molto di me" Continuò guardando il tavolo e giocherellando con una delle bacchette "Non penso di essere una persona interessante" Alzò il viso e fece il solito sorriso a trentadue denti. "Andiamo! Io, invece, penso proprio tu lo sia… non sto scherzando!" 'Cosa cosa cosa?' Evviva! Il momento è arrivato, Juuroku-gou sta per essere riattivato. Perché evviva? Beh, non c'è motivo. Perché tutti credevano di dover essere felici mentre a molti non importava nulla e per altri era motivo di sofferenza? Sofferenza? Beh, si, la sofferenza c'era, e anche parecchia! Da parte di due persone in particolare…… 'Io sono un androide, devo stare con persone che mi somigliano!' Vi siete mai chiesti come mai le persone cercano sempre di convincersi di cose non vere per superare l'amarezza della vita? 'Non sono alla sua altezza, fa bene ad andare con 16 e 17, lei è troppo bella, si merita un uomo migliore di me ' Non ci si accorge mai quanto si vale veramente, quando si è vissuti in un mondo come il nostro.

Quando Juuroku venne riattivato, il dolore fu decuplicato. Buruma era dolce e comprensiva, sapeva che qualcosa le era nascosto, e sapeva anche cosa. L'Amore. Lei, poi, lo sapeva meglio di tutti, era riuscita a far innamorare di se l'uomo più scontroso e orgoglioso dell'intero universo, era un cuore d'oro, anche se non voleva ammetterlo. Juuhachi-gou volò via, come una piuma spinta dal vento e Kuririn rimase solo, senza dire una parola, lasciò tutti per dirigersi alla Kame House. "Kuririn è strano" cominciò Yamcha "Yamcha! Sei proprio un idiota! Non hai notato che per la prima volta Kuririn si è innamorato veramente? Dovremmo fare qualcosa, ecco." Neanche Buruma riusciva a farsi venire in mente qualcosa di geniale per far tornare in se Kuririn "E' tutta colpa tua, donna!" Bejita urlò da un angolo "Si vedeva bene che il piccoletto era cotto e tu hai riattivato il pezzo di latta, secondo me non te ne frega poi molto" "ZITTO BEJITA!" "Hey, ho un idea!" Esclamò Tenshinhan "Chiamiamo il drago Shenlong e facciamoli innamorare perdutamente!" "Sono già innamorati perdutamente" precisò Chichi "E poi Il drago Shenlong non può far innamorare le persone, lo sai!" "Siete un branco d'imbecilli! Basta organizzare una, che so, festa, e farli rincontrare e trovare una scusa per far loro ammettere il loro amore! Ah, che idioti…" Bejita era frustratissimo, ma anche un genio, quando ci si metteva. "Oh, Bejita, amore mio! Lo sapevo che sei un tesoro! Oh Kami grazie per la fortuna che mi hai dato!" Buruma era felice e allo stesso tempo perplessa del fatto che a Bejita fossero venute in mente cose prima ancora che venissero in mente a lei, come tutti, del resto. Le acque del Pacifico erano calme, quel giorno, a 48 ore dalla partenza, e Juuhachi-gou non ci poteva credere, non poteva credere di aver lasciato Kuririn per andare con suo fratello.

Ora era seduta lì, piangeva silenziosamente per il suo enorme dolore, su un masso alle rive dell'oceano. Juunana aveva intanto raggiunto gli altri due androidi, e si stava divertendo a pescare. Juuroku era nella foresta, per vedere i suoi amati uccellini. Il sole splendeva e i gabbiani erano silenziosi, un vero paradiso. Ma Juuhachi piangeva. Quando suo fratello la vide, con in mano la foto del ragazzo della Kame House, capì tutto. Forse lo sapeva già, ma, in fondo, non lo voleva ammettere. Sua sorella era la cosa a cui più teneva al mondo, non voleva riconoscere il fatto che lei tenesse più a qualcun altro che a lui. Ma la capiva. Anche lui si era innamorato, una volta, ma non aveva avuto il coraggio di dichiararsi, e aveva sofferto. Questa era una delle debolezze androidi. "Su, dai sorellina, vai!" Juuhachi si alzò di scatto e guardò suo fratello con occhi sgranati di stupore. "Juunana…?" "shhh" le fece lui. 17 le prese la mano e cominciarono a volare in direzione della Kame House. Mentre volavano 18 piangeva di felicità, 'grazie fratellino mio, ti voglio bene'

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